Riassunto
La diffusione epidemica dell’obesità ha attirato l’attenzione dei ricercatori sul tessuto adiposo. Le scoperte più recenti hanno evidenziato come il tessuto adiposo bianco sia in grado di secernere numerose sostanze, tra cui alcuni ormoni (per esempio la leptina) in grado di agire sul sistema nervoso centrale modificando il comportamento alimentare dell’animale. Numerose altre sostanze (adipochine), inoltre, sono in grado di influenzare diverse vie metaboliche. L’incremento del tessuto adiposo che si osserva nell’obesità è quindi responsabile dell’aumento di secrezione di adipochine che a sua volta sembra essere responsabile di quell’insieme di alterazioni metaboliche che conducono alla sindrome clinica nota come sindrome metabolica. Il tessuto adiposo bruno agisce in opposizione al tessuto adiposo bianco in quanto “brucia” i lipidi per produrre calore. Quest’ultimo è attivato dal freddo, ma anche dall’assunzione del cibo. Si pensa quindi che possa avere anche una funzione di prevenzione dell’obesità. A supporto di questa ipotesi, topi transgenici privi del tessuto adiposo bruno sviluppano obesità. Entrambi i tessuti sono compresi in diversi depositi sottocutanei e viscerali che nel loro insieme costituiscono l’organo adiposo. Quest’organo, presente con le stesse caratteristiche di base anche nell’uomo, è plastico e la quantità relativa dei due tessuti è modulabile anche farmacologicamente. Sviluppando la parte bruna con farmaci specifici si cura l’obesità dei roditori. Questi dati pongono le premesse per lo studio di possibili futuri trattamenti dell’obesità e delle sue complicanze.