Riassunto
Gli ultimi studi sul pensiero epistemologico di Gaston Bachelard, soprattutto in Francia e in Italia, ne stanno evidenziando il carattere creativo e propulsivo assegnato alle matematiche nella costruzione del reale fisico; i suoi lavori condotti sulla meccanica quantistica degli anni’ 30, e soprattutto sulla fisica teorica di Paul Dirac, introducono un particolare concetto, quello della «rêverie anagogique», proprio per comprendere il carattere sempre più astratto e creativo delle matematiche nel pensare i vari livelli del reale fisico. Sulla scia di quello che Federigo Enriques chiamava ‘poesia matematica’, Bachelard arriva a proporre una vera e propria «nouménologie mathématique» che fornisce le basi epistemiche più appropriate per comprendere la ‘razionale efficacia’ delle matematiche e il vero senso della loro applicazione al reale. Per queste motivazioni, Bachelard in questi anni utilizza un nuovo termine per designare il suo «engagement» razionalista, il «surrationalisme», proprio per cogliere quello che già Enriques chiamava ‘la filosofia implicita’ nelle scienze, la «pensée des sciences», dove le matematiche, per il ruolo della «rêverie anagogique», mettono in atto continui «enjeux» dello stesso razionale.