Riassunto
Il ganglio intraosseo (IOG) è la lesione ossea del carpo di più frequente riscontro e spesso rappresenta un reperto occasionale in esami radiografici eseguiti per altri motivi. I IOG vengono distinti in due forme: la forma idiopatica (o tipo I), la cui patogenesi non è stata ancora completamente chiarita, e quella penetrante (o tipo II), determinata dall’intrusione nel compartimento spongioso di materiale juxtacorticale, spesso rappresentato da un ganglio dei tessuti molli dorsali del carpo. La diagnosi differenziale dei IOG è ampia ed articolata, includendo lesioni di origine post-traumatica (difetti simil-cistici post-traumatici, PTCD), degenerativa (cisti subcondrali degenerative, SDC), infiammatoria (artrite reumatoide cistica e gotta cronica tofacea), neoplastica (tumori ossei primitivi e lesioni proliferative sinoviali benigne), ischemica (morbo di Kienbock od osteonecrosi avascolare del semilunare) e metabolica (amiloidosi). L’imaging integrato dei IOG è fondamentale per la loro completa caratterizzazione morfologica e per distinguerli dalle altre lesioni pseudocistiche intraspongiose che si possono sviluppare nelle ossa del carpo. La tomografia computerizzata multi-detettore (MDCT) consente di ottenere immagini ad elevata risoluzione spaziale dei compartimenti ossei corticale e spongioso, permettendo di rilevare elementi morfologici utili ad una precisa caratterizzazione delle lesioni ossee, mentre la risonanza magnetica (RM) offre il vantaggio di visualizzare simultaneamente la componente ossea, le superfici articolari, gli spessori condrali, le strutture fibrocartilaginee, capsulo-legamentose ed i tessuti molli intra- e peri-articolari.