Riassunto Obiettivo
Scopo del nostro lavoro è stato valutare attraverso un confronto diretto la qualità d’immagine in urografia con risonanza magnetica (uro-RM) e urografia con tomografia computerizzata (uro-TC) e determinare la confidenza diagnostica delle due tecniche nel riconoscimento della patologia neoplastica uroteliale nei pazienti con ematuria.
Materiali e metodi
Trentacinque pazienti con ematuria sono stati studiati sia con uro-TC che con uro-RM. Due radiologi hanno valutato la visibilità delle strutture uroteliali ed è stata calcolata la confidenza diagnostica nel riconoscimento della patologia neoplastica uroteliale con le due procedure. I risultati sono stati confrontati utilizzando il test di Wilcoxon per dati appaiati. La concordanza inter-osservatore è stata calcolata con la statistica k. La storia clinica (ulteriori esami, cistoscopie, esami istologici) è stata considerata standard di riferimento per valutare l’accuratezza diagnostica mediante le curve receiver operating characteristic (ROC).
Risultati
Nella nostra serie l’uro-TC ha dimostrato una migliore visibilità delle strutture uroteliali (p<0,01), con una confidenza diagnostica maggiore rispetto all’uro-RM (area sotto la curva ROC 0,994 versus 0,938). Tuttavia nei pazienti ostruiti o con funzione escretoria ridotta o assente l’uro-RM, grazie alle sequenze di pielo-RM, offre una migliore visualizzazione rispetto all’uro-TC.
Conclusione
Vi è un ruolo potenziale per l’uro-RM nell’imaging del tratto urinario, ma dal momento che la confidenza diagnostica nella diagnosi di patologia neoplastica uroteliale è inferiore a quella dell’uro-TC, potrebbe essere riservata ai pazienti con basso rischio neoplastico e per la valutazione dei paziente ostruiti.